Tutto è iniziato come un interesse tra due clinici (Cristina Fiorani, CF e Marisa Poggioli, MP), con una discussione su come affrontare i problemi clinici e su come trattare i casi complessi, difficili e gli adolescenti molto disturbati. CF è venuta a sapere della CAT in questo modo e ha iniziato a usarla sotto la supervisione di MP. E’ stato uno scambio di idee, un esperimento, e ha funzionato.
L’arrivo della CAT a Piacenza è dovuto all’incontro casuale tra Cristina Fiorani e Marisa Poggioli, due psicologhe psicoterapeute, più di 20 anni fa con la supervisione di un caso clinico. Marisa era appena arrivata dal Regno Unito ed era formata nella CAT, mentre Cristina, che lavorava con casi complessi quali sono quelli con diagnosi di anoressia nervosa, aveva una formazione psicodinamica. Come Marisa, anche Cristina ha trovato la CAT molto valida, un strumento molto utile, e da allora la usa nella sua pratica clinica.
Da lì hanno cominciato la traduzione di articoli e alla fine sono andate a bussare alla porta di Tony Ryle in Umbria, dove sono state accolte, nutrite e abbeverate, e poi hanno avuto supervisione su alcuni casi. E’ cresciuta da questo. E’ stato uno sviluppo dal basso verso l’alto, nato da singoli casi clinici, che alla fine sono stati notati nel Servizio. Altri pazienti sono stati agganciati e la CAT s’è dimostrato un utile strumento per la costruzione di coesione di squadra, ha creato una visione condivisa con alcuni membri del team che hanno iniziato a lavorare all’unisono. Questo in particolare è accaduto tra gli operatori impegnati nel Programma aziendale DCA – Disturbi del comportamento alimentare.
Negli ultimi anni l’interesse nei confronti della CAT si è diffuso, altre persone sono state coinvolte e catturate dalla CAT, così un sacco di articoli per la consultazione sono stati tradotti. Nel 2010 MP ha guidato un gruppo di supervisione, al fine di completare la sua formazione come supervisore e per dare un po’ di formazione importante a cinque psicoterapeuti di diversa formazione clinica. Alcuni di loro già sapevano un po’ di CAT, per altri era una completa novità. Per tutti è stata una preziosa occasione per imparare un nuovo approccio, di lavorare insieme sui loro casi clinici, con l’importante supervisione diretta di MP e la preziosa supervisione indiretta di Tony Ryle. Attraverso questa esperienza l’interesse e l’entusiasmo per la CAT ha continuato a crescere, così diversi psicoterapeuti che hanno preso parte al gruppo di supervisione stanno proseguendo la loro formazione personale nella CAT (due di loro sono diventati CAT practitionair e due sono in corso con la loro formazione) e stanno usando il loro apprendimento nelle loro diverse impostazioni di lavoro.
Nell’ultimo periodo sempre più persone hanno espresso il loro interesse per l’approccio e la teoria CAT. L’Ausl di Piacenza dove lavora Cristina Fiorani ha richiesto l’insegnamento strutturato del metodo e alcune sessioni di supervisione pratiche. Alcuni momenti di supervisione e di formazione sono stati istituiti nei servizi pubblici piacentini. Nel 2012 è nata l’Associazione Italiana per la CAT (ITACAT – vedi www.itacat.org) dove abbiamo unito le forze con il gruppo di Ferrara. Ora ci sono quattro professionisti qualificati alla pratica della CAT in Italia e tre tirocinanti che hanno completato il loro primo anno di formazione. Nel gennaio 2013, il gruppo piacentino ha tenuto un corso introduttivo con cinque professionisti interessati, di cui due sono interessati a fare la formazione di base (Skills CAT).
Siamo un piccolo ma consistente gruppo, e l’interesse sta lentamente crescendo, con progetti differenti: ad esempio, la standardizzazione italiana di The PSQ (Struttura Personality Questionnaire) e la continua ricerca di un suo utilizzo come misura di esito.
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